Il mercato di Gordes
I brocanteurs che si aggirano per i vicoli di Gordes collezionano pezzi storici, reliquie domestiche, quadri antichi. Gli espositori questa mattina sono arrivati presto per allestire i loro banchi, lo stanno ancora facendo mentre inizio a girovagare con la mia Leica al collo. Ogni martedì mattina uno splendido mercato si snoda attorno al castello.
Molti pensano che fotografando ci si perdano i momenti migliori ma, per come vivo io la fotografia, è esattamente il contrario. Costruisco ricordi: i miei ricordi e quelli delle persone. Perché resti traccia di quella frazione di secondo che la memoria, presto o tardi, lascerebbe andare per fare spazio ad altro. È un modo per fermare il tempo. Perché quell’attimo esista per sempre.
A quest’ora gran parte dei turisti sta ancora dormendo: il momento perfetto per osservare questo luogo avvolto da un’atmosfera fiabesca. Quasi irreale.
Svoltato l’angolo scorgo immediatamente: la Renaissance, la brasserie in cui Ridley Scott ha ambientato parte del film “Un’ottima annata”. Il luogo in cui Marion Cotillard e Russell Crowe poco prima dei titoli di coda si scambiano un bacio appassionato. E’ come trovarsi catapultati in un set cinematografico a cielo aperto.
C’è chi vende frutta e verdura, chi oggetti antichi, altri ancora prodotti in sughero e gli immancabili banchi dedicati alla lavanda. E soprattutto lui, un uomo dagli occhi vispi, di un azzurro intenso da fare invidia al cielo. Si chiama Antoine. Cappello di paglia in testa, baffo simpaticamente spavaldo.
«Posso aiutarla?» mi chiede.
In realtà ho il bagagliaio della macchina zeppo di saponi provenzali, lavanda essiccata e sacchetti di lavanda profumata. Ne sanno qualcosa le api che gli ronzano attorno da tre giorni a questa parte. Ma come dirgli di no?
«Cinque sacchetti di lavanda» rispondo. Tanto – penso – qualcuno a cui regalarla lo troverò. «Posso scattarle anche una fotografia?»
Lui sorride. «Perché?»
«Perché è molto bello!»
Sta al gioco, si finge sorpreso. E i venditori dei banchetti adiacenti lo incoraggiano. A guardarlo bene, sembra un attore. Istintivamente mi viene da pensare ad “Amici miei” la serie cinematografica con Ugo Tognazzi, Philippe Noiret e Gastone Moschin. Ecco, credo che in quella serie il volto di Antoine sarebbe stato perfetto.
Proseguendo per il centro storico, un susseguirsi di vicoli stretti e ordinati, le finestre delle case sono quasi tutte aperte. All’angolo della piazza c’è un artista di strada, un anziano caricaturista alle prese con una bambina capricciosa. Di lì a poco un artista di strada accanto a Rosier, imbraccia il suo sassofono ed inizia ad intonare “Les amoureux des bancs publics” di Brassens.