IL PESO DI OGNI GOCCIA

Si dice che per elaborare unʼemozione serva il giusto tempo, che la fretta non porti da nessuna parte e che i sentimenti abbiano bisogno di cura per germogliare come i fiori.
Qualche giorno fa mi ha scritto Eva, la mamma di una bambina di quinta elementare chiedendomi di narrare attraverso le immagini, il saluto finale dei bimbi di quinta alle loro maestre. Nessuno di noi potrà mai sapere cosʼabbia attraversato la mente e il cuore dei bambini negli ultimi tre mesi, avremmo dovuto posare uno stetoscopio sul cuore di ognuno di loro e non sarebbe stato abbastanza, ma se cʼè una cosa che il Covid ha insegnato a tutti quanti è che nessuna mascherina, per quanto spessa, ha il potere di nascondere unʼemozione. Abbiamo imparato a riconoscerci dagli occhi, a vederli sorridere prima che sia la bocca a farlo, e quellʼemozione ieri si è aggrovigliata attorno al cuore di tutti, lo ha stretto al punto da farci sentire improvvisamente fragili quanto cristalli.
Cinque anni sono un pezzo di strada considerevole e meritavano più di un saluto telematico, più della voce metallica di un computer, più di uno schermo. Lo meritavano i bambini, così pazienti e resilienti, i genitori, le maestre. E lo meritavano ora, non a settembre perché a settembre spetterà a tutti un nuovo inizio. E prima di quel nuovo inizio occorreva fare ordine, mettere un punto. Chiudere un cerchio.
Mi risponde così la maestra Monica quando le chiedo di raccontarmi ciò che ha sentito potendo rivedere i “suoi” bambini” dopo mesi di lezioni a distanza e isolamento forzato.
Guardandomi intorno mi accorgo di non essere la sola ad essersi commossa. Ancora mi rimbalza da parte a parte come una pallina da ping pong quel mio ultimo abbraccio tra le lacrime alla maestra Angela, il suo “buona fortuna, Giulia”. Una carezza a ricordarmi che per quanto la vita ci insegni a familiarizzare con obblighi e doveri, quella bambina con lo zaino in spalla, gli occhialetti tondi e gli occhi verdi pieni speranza, non se nʼè mai andata. È rimasta chiusa dentro di me per un pò in attesa che io mi ricordassi di lei. E ora che lʼho fatto, sorridiamo entrambe un pò di più

